Salvador Dalí (PARTE III).

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[Concludo la trilogia degli articoli dedicati a Salvador Dalí raccontandovi tre brevi aneddoti, ndr]

Molte volte a Dalí succedeva che, al ristorante, alcune persone, uomini e donne, da lui conosciute o meno, lo infastidissero, sempre molto entusiasti ed orgogliosi di trovarsi con il maestro. Lui, molto gentilmente, aspettava la domanda fatidica: “Potrei sedermi al suo tavolo?” Alla quale rispondeva nella maniera più seria e fredda del mondo “Nessun problema. Metta cinquemila dollari sulla tavola o se ne vada”. Alcuni mettevano i soldi sul tavolo e Dalí se li intascava senza dire nient’altro.

La piscina di Dalí a Port-Lligat sarà leggendaria per sempre. I numerosi ospiti del maestro si fregavano le mani anzitempo, pensando al tuffarsi in quella magnifica installazione. Che sorpresi rimanevano quando, una volta arrivati al bordo della piscina, constatavano che il fondo era tappezzato con ricci di mare! La maggior parte di loro rinunciava al bagno. I più valorosi, che osavano arrischiarsi, constatavano con sollievo che una placca di vetro trasparente separava i ricci dal fondo reale della piscina e ciò faceva il bagno inoffensivo.

Quando era giovane Dalí aveva l’abitudine d’organizzare una piccola cerimonia per sperimentare in maniera concreta la sua superiorità rispetto ai suoi amici. Ogni tanto si sedeva alla tavola e li proponeva di cambiare le monete di cinque centesimi che gli portavano, con altre da dieci centesimi che metteva di tasca sua. Questo intercambio aveva un gran esito e soprattutto permetteva ad un Dalí maestoso e magnanimo di adottare, rispetto ai suoi giovani compagni, un’aria di sufficienza estrema. Anni dopo, rinnovò questa abitudine, in una maniera più perfida. Sponsorizzato da una catena televisiva, pensò bene d’installarsi un giorno in un quartiere ricco di New York, proponendosi di cambiare con due dollari le banconote d’uno che gli venissero offerte. Inoltre, richiese ad ognuno dei suoi “clienti” impronte digitali ed una fotografia d’identità. Con tutto questo pubblicò un libro, firmato da lui stesso, che raggruppava le schede con foto ed impronte di tutti i clienti. Questo libro, venduto molto caro, ottenne molto esito tra le persone che vi figuravano, quelle stesse persone che guadagnarono un dollaro al momento della transazione con Dalí e che poi spesero molti più soldi per comprare il suo libro!

(fonte: Dalí, pensaments i anècdotes)

Matteo Vitiello