Sono sicuro che al prossimo referendum sul nucleare del 12 e 13 Giugno si raggiungerà il quorum e vincerà il SÌ. Se così non fosse, vorrebbe dire che gli italiani sono stupidi o che il lavaggio del cervello da parte dei politici ha avuto la meglio, ancora una volta, sulla labile mente di un cittadino suddito ed ignorante. Suddito perché mai si ribella, anche se le cose vanno di mal in peggio, l’italiano medio se ne sta zitto e buono, non si espone per paura della forca. Ignorante perché ignora cosa sia veramente una centrale nucleare, a cosa serva e quali siano le alternative energetiche su cui investire davvero per lo sviluppo del presente e del futuro (propongo la lettura de “Le tecnologie ad energia libera”, ndr).
Il popolo italiano è intelligente e sono sicuro che voterà contro il nucleare. Gli unici motivi per i quali i difensori del nucleare continuano a dire che le centrali nucleari sono sicure, sono solo i propri interessi economici e politici: in poche parole, i soldi ed il potere, come sempre.
Ci sono però due cose che non si possono fare con i soldi e nemmeno possedendo tutto il potere del mondo: non ammalarsi di tumore ed eliminare le radiazioni tossiche dall’aria e dall’acqua.
Ora, per chi ancora non avesse la mente libera dalle persuasioni della politica, per chi non conoscesse a fondo il tema su cui è chiamato a votare, per coloro i quali vorrebbero vedere costruire centrali nucleari in Italia, pavoneggiando la propria stupidità dicendo “votare Sì è di sinistra” (perché gente così ce n’è, purtroppo, ndr), per tutte queste persone che voteranno NO, riporto le parole di un amico del buon senso, il dott. Carmelo Iacono, Presidente dell’AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, che presiederà nei prossimi 18 e 19 giugno 2011 a Chicago, USA, il meeting annuale dei medici oncologi di tutto il mondo.
Il suo appello è quello di votare SÌ, perché il nucleare è cancerogeno.
“Non esiste nulla di più cancerogeno delle radiazioni nucleari. Gli effetti tossici si registrano soprattutto a lungo termine ed anche a notevoli distanze dai luoghi in cui risiedono i reattori. Un disastro nucleare coinvolge l’aria e l’acqua dei mari: le particelle tossiche si depositano ovunque, inquinano l’habitat dei pesci, le falde acquifere e le coltivazioni. Le centrali nucleari non sono controllabili, pensiamo a Fukushima, lasciamole stare e puntiamo su energie alternative, poco inquinanti e che non presentano grandi rischi per la salute globale. Prendiamo ad esempio il caso di Chernobyl: i suoi effetti si verificano ancora oggi, la gente continua ad ammalarsi di cancro per colpa delle radiazioni. Accettare il ritorno dell’atomo nel nostro Paese significherebbe vanificare la lotta al cancro portata avanti fino ad oggi. Sono troppi i pericoli per giustificare gli eventuali benefici, la lotta ai tumori è già di per se molto dura, non è il caso di aumentare i rischi. Un oncologo non può essere favorevole al nucleare”.
C’è poi la voce di Umberto Veronesi, l’oncologo schierato con i politici pro-nucleare, la cui scelta, dice il presidente Iacono “è una presa di posizione politica, non da scienziato, né da oncologo”.
Ancora dubbi? Cosa voterete al referendum? Volete le centrali nucleari così potrete dire di vivere in un Paese avanzato e che guarda al futuro? Volete il nucleare perché Silvio Berlusconi vi dice che senza nucleare le bollette saranno più care? Per quanto tempo ancora non penserete con la vostra testa e trasformerete il pensiero in un’azione positiva ed intelligente rivolta al benessere collettivo? Votate SÌ per voi, le vostre famiglie, i vostri figli ed i figli dei vostri amici. Questo referendum dovrebbe raggiungere il 99% dei SÌ… almeno un 1% d’ignoranza, stupidità, disinteresse e malvagità accompagnerà sempre l’essere umano.
Ricordate che il nucleare non è pericoloso solo quando esplode una centrale, lo è sempre. Ricordatevelo.
Vi consiglio di leggere un paio di testi della fisica australiana Helen Caldicott (che trovate pubblicati più in basso in questa pagina) e di seguire il suo programma radio “If you love this planet”.
Matteo Vitiello
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