Vaticano, questo gran ipocrita, ladrone e peccatore. Dedicato a Emiliano Fittipaldi.

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Grazie Emiliano. Grazie per aver scritto un libro e cercato anche tu di far aprire gli occhi alla gente e far luce su ciò che davvero rappresenta il Vaticano.

Bueno Buono Good non può non appoggiare la causa che ha portato Emiliano Fittipaldi a scrivere “Avarizia”, un nuovo libro che mette sotto gli occhi di tutti i lettori le prove inconfutabili dell’ipocrisia del Vaticano.

Il Vaticano, la sede mondiale della Chiesa, da sempre territorio del “Male“, è il luogo dov’è stato possibile, fin dai tempi più remoti, fare i propri porci comodi senza che nessuno si mettesse fra i piedi.

Che miglior maniera di farlo che vestire il tutto con gli abiti dell’innocenza ed accecare

Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: «La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri».

[Matteo 21,12-14]

chiunque non faccia parte di questa bolgia di peccatori con il dogma della riligione, professando leggi morali ed inculcando il concetto del peccato. Che gran strumento di controllo! Che grandi menti malvage! Bravo Vaticano!

Il lupo vestito d’agnello, cercano di farcelo capire fin da bambini anche attraverso alcune favole scritte da coloro che già l’avevano capito.

Infatti, per far conoscere e trasmettere la verità generazione dopo generazione, si è sempre ricorsi a maniere più “artistiche” che dirette, così come oggi si scrivono libri, ad esempio, solo per evitare di andare alla forca ed essere additati come peccatori, blasfemi, figli del Diavolo, bruciati vivi o torturati ed impiccati.

Oggi, invece di andare alla forca, si va a processo, come Fittipaldi, colpevoli di aver detto la verità ed aver cercato di mostrare a tutti che chi si è autoproclamato portavoce della parola di Dio, non è nient’altro portavoce di un branco di omuncoli accecati dal potere, un potere che gli permette ormai di dominare il mondo con le proprie regole e di essere intoccabili, come dei giustizieri senza macchia. Invece loro, di macchie, ne hanno molte.

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Vaticano e nazisti erano buoni amici

Finanziamento alle più grandi produttrici d’armi a livello mondiale, corruzione politica e pedofilia a parte, Fittipaldi parla principalmete dei soldi

dello IOR, la Banca Vaticana che, per quanti vogliano farci credere il contrario, continua ad essere il paradiso fiscale dove nessuno può mettere il naso, almeno che non sia uno di loro, un vescovo, un cardinale o un funzionario internazionale corrotto sempre con la stessa particola: il denaro.

 

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Parte dei tesori del Vaticano

Denaro e potere sono le facce dell’unica religione che davvero pratica il Vaticano. E queste persone ben sanno che la maniera più semplice di farla franca e di prenderci in giro è farcela sotto il naso, alla luce del Sole, giocando al gioco delle maschere.

Così non ci meravigliamo più ormai quando ammiriamo gli ori appesi alle pareti ed ai soffitti delle chiese, non ci soprendiamo che i preti dispongano sempre di tutte le comodità, anzi poveretti diciamo, ci dimentichiamo degli scandali di pedofilia e commercio d’organi, non ci stupiamo che il Vaticano abbia addirittura una banca, la più importante banca del mondo intero, pur sapendo bene tutti (e se non ne siete convinti, beh non so cosa state facendo qua e perché mi stiate leggendo, ndr) che è il denaro il virus più micidiale di questo mondo.

E così continuano a fare sfarzo dei loro tesori davanti a tutti, chiudendo le porte delle Chiese come fossero musei, facendo da “custodi” ad opere d’arte che sono patrimonio di tutti e facendo pure pagare il biglietto per poterle ammirare da lontano.

E così l’hanno fatto durante secoli. E noi, durante secoli, siamo sempre stati i soliti allocchi che baciano le mani ai membri di questa istituzione “religiosa”.

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Tarcisio Bertone

Oggi a tutti piace il Papa, come a tutti piaceva WojtyłaMa non bastano cari miei e non sono mai bastate le buone parole di un Papa per rendere il Vaticano il “buono” che fa il “bene”, non bastano le parole per salvare il mondo dalla fame e fermare le guerre.

E non basta farci credere che il Papa è pronto a far luce sulle trame più losche del Vaticano e che vuole far giustizia e che bla bla bla… stronzate.

Non ci sono colombe bianche che volano nel Vaticano, che non siano in verità corvacci neri dal becco aguzzo ed avidi di denaro e potere.

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100 Lire d’oro del Vaticano – 1939 (valore di circa 800 dollari).

La Chiesa continuerà a vivere nell’oro, a predicare il bene e a mantenere le porte delle proprie parrocchie e cattedrali chiuse, lasciandoci morire di freddo e di fame. Non bastano le parole ed ovviamente non bastano le piccole buone azioni che cercano di fare le ONG controllate dalla Chiesa e le varie organizzazioni caritative “made in Vaticano”.

Potrebbero e dovrebbero fare molto di più, loro. Ma non lo faranno mai, ve lo dico io, perché semplicemente, non gli interessa.

E quando qualcuno come il buon Fittipaldi scrive un po’ di verità su questa gente… lo mandano al rogo.

Almeno spero che non andiate tutti i piazza come i pecoroni del medioevo a guardare lo spettacolo e sputare in faccia al peccatore. So bene che molti di voi non sono ancora riusciti a capire che il Vaticano è il “Male”.

Matteo Vitiello

P.S.: Se vi sta a cuore la causa di Emiliano Fittipaldi, firmate la causa:

Firma la causa CHANGE.ORG per far ritirare le accuse ai giornalisti Fittipaldi e Nuzzi

Tratto dall’articolo dedicato a Emiliano dall’Espresso del 24 Novembre 2015:

Il tribunale della Santa Sede, a sorpresa, ha rinviato a giudizio l’autore di “Avarizia”, il libro-scoop sugli scandali finanziari della curia. La sua colpa: aver «divulgato notizie riservate». Rischia dai 4 agli 8 anni. Alla sbarra anche monsignor Vallejo Balda, Francesca Chaoqui e Nicola Maio, accusati di associazione per delinquere.

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Foto di gruppo della Commissione Cardinalizia, del Prelato e del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR

Il Vaticano manda alla sbarra il nostro giornalista Emiliano Fittipaldi, l’autore del bestseller “Avarizia”, l’inchiesta che ha svelato scandali e ricchezze della Santa Sede grazie alla pubblicazione di carte segrete e inchieste esclusive sullo Ior, sugli investimenti all’estero dei monsignori e sugli affari dei cardinali. È la prima volta nella storia del Vaticano che un giornalista è messo sotto accusa davanti ai giudici del papa.

I magistrati d’Oltretevere hanno concluso le indagini preliminari, e hanno deciso di usare le maniere forti e mandare a processo sia Fittipaldi sia il collega Gianluigi Nuzzi, autore di “Via Crucis”, per aver divulgato «notizie riservate». Si tratta, per il codice penale vaticano, di un reato grave: nel paragrafo sui «Delitti contro la Patria» nel luglio del 2013 è stato infatti inserito un nuovo articolo, il 116 bis.

«Chiunque si procura illegittimamente o rivela notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni o con la multa da euro mille ad euro cinquemila» recita la norma. «Se la condotta ha avuto ad oggetto notizie o documenti concernenti gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato, si applica la pena della reclusione da quattro a otto anni».

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Emiliano Fittipaldi

Fittipaldi e Nuzzi non sono gli unici rinviati a giudizio. Davanti al giudice sono stati mandati anche due presunte fonti dei giornalisti: Lucio Vallejo Balda, monsignore spagnolo nominato da papa Francesco e segretario della Cosea, la commissione referente che ha condotto l’indagine sulle finanze vaticane, e Francesca Immacolata Chaouqui, membro della stessa commissione. Sarà processato anche il quinto indagato: Nicola Maio, ex collaboratore della commissione referente sulle strutture economiche e amministrative della Santa Sede (Cosea).

Nei confronti di questi tre imputati la magistratura vaticana contesta anche il reato di associazione per delinquere.

«Sono incredulo. Non è un processo contro di me, ma contro la libertà d’informazione – spiega Fittipaldi – in tutto il mondo i giornalisti hanno il dovere di pubblicare notizie e segreti che il potere, qualunque esso sia, vuole tenere nascosti all’opinione pubblica. Mostrare documenti confidenziali e informare la gente delle malefatte dei potenti è l’essenza del nostro lavoro. Capisco che in Vaticano siano in grave imbarazzo per quello che ho raccontato, anche perché non hanno potuto smentire nulla di quanto ho denunciato. Però non mi aspettavo che aprissero un processo penale contro me e Nuzzi. Forse sono ingenuo, ma credevo che indagassero su chi ha commesso gli illeciti che ho denunciato, non su chi li ha svelati. Cosa farò adesso? Non lo so. Parlerò stasera con i miei avvocati. Ma è un fatto che in Vaticano la libertà di stampa non sia sufficientemente tutelata. Nel loro ordinamento non esiste nulla di simile all’articolo 21 della nostra Costituzione. Il promotore di giustizia e gli uomini della gendarmeria mi avevano ventilato la possibilità di finire a processo? No. All’interrogatorio di lunedì scorso sono stati rispettosi e cortesi, ma alle domande ho opposto il segreto professionale. Non ce l’ho con loro, ma con una legge che considero illiberale e inaccettabile. Come ci si può difendere in quel tribunale se in Vaticano non esistono garanzie per il giornalismo libero?».

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Per aprirvi un po’ di più gli occhi sulle malefatte e l’ipocrisia del Vaticano, ecco un video che Daniel Estulin ha dedicato all’argomento nel suo programma “Desde la Sombra”:

https://www.youtube.com/watch?v=7_0wl8QiCRU

 

Rapporto Annuale IOR 2014 (clicca per aprire il pdf)

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