L’importanza di non essere Berlusconi. Lettera aperta a Mario Monti.

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“È terribile per un uomo scoprire che per tutta la vita non ha detto altro che la verità. Potrai mai perdonarmi?” [O. Wilde “The Importance of Beig Earnest”].

La notizia mi raggiunge mentre sono seduto aspettando la metropolitana. Un senso di sorpresa, felicitá ed enorme gioia mi scuotre dentro. Sorrido e penso “Finalmente!”. Un sospiro di sollievo che è un alito di vita, un soffio d’aria fresca che attraversa i capelli, il corpo ed i cuori di tanti (magari fossero tutti!, ndr) gli italiani. Rendersi conto, ancora un po’ increduli, che il dittatore mediatico, il persuasore di professione, l’idolatra del menefreghismo, l’imprenditore anti-sociale che si fece politico per dar sfogo alle proprie smanie di potere… se n’è andato a casa!

Berlusconi ha perso.

Per quanto ne possa dire ora, seduto dietro la scrivania, in un concerto mediatico massivo dei suoi, lui, il blasfemo della politica italiana ha perso ed è uscito dalla porta di servizio del Quirinale.

Lascia detto: “Non mollerò!”; “Continuerò ad impegnarmi il doppio per il Paese che amo!”. Parole. Parolacce, dette da lui. Lui, che ha confuso l’amore con il sesso, lui, che dopo aver stuprato il nostro Paese ci ha riso in faccia e presi in giro fino alla fine, lui, con i suoi falsi in bilancio e leggi create ad hoc, lui e la politica della pubblicità. Lui, Silvio Berlusconi, che ha confuso il dovere con l’opportunità, il vero col falso, il giusto con lo sbagliato. Falso! Berlusconi è sempre stato un gran falso che, infine, se n’è andato a casa. A casa.

Insomma gioiscono tutti gli italiani… ma c’è pure chi l’ha sempre sostenuto Silvio. Gente che ha le idee confuse? O troppo chiaramente opportunisti ed amanti del “fare i furbetti”, all’italiana? Quelli insomma a cui fa comodo un governare alla maniera imprenditoriale di Berlusconi… ci capiamo vero?! Il Partito delle Libertà! Ma per piacere, sembra uscito da un fumetto. E poi, è sempre fondamentale ricordare che quanto più un politico ha bisogno di parlarti di libertà, prometterti o concederti libertà, tanto meno agirà per la libertà. Libertà… libertà… è semplicemente ciò cui di tutti dovrebbero godere, rispettati, dalla nascita fino alla morte. Purtroppo, il mondo non è così semplicemente bello.

La fine del Governo delle Libertà reclamizzate dal Cavaliere Mascherato è solo l’inizio per un’Italia che vuole riprendersi ciò che è suo. Onore e rispetto, innanzitutto. I valori che quel pastore del neofascismo liberale ha fatto perdere all’Italia. E pure se ne vantava e poi sempre, sempre, sempre, rideva e giù a raccontare barzellette e stronzate. Un giullare. Il re-giullare. Comunque…

Da quasi vent’anni l’Italia non si sentiva così. Sorpresa, contenta, rinvigorita, nell’animo e nel corpo, con voglia di scendere in piazza e guardare in faccia a quel Berlusconi, guardalo andarsene, guardarlo sfumare e con lui le sue cazzate, le sue promesse ed i suoi imbrogli. Lui se ne esce dal retro, frega gli italiani fino all’ultimo, poi, meschinamente, critica e addita quelli che festeggiano e cantano in piazza la sua dipartita. Quasi tutti. Alleluja!

Mario Monti, ora è compito tuo. Non dare i numeri ma falli! Rifai tutto quello che ha fatto male Silvio, rimetti in piedi l’economia dell’Italia e degli italiani e, mi raccomando, pensa pensa e pensa….  poi agisci, per il bene di tutti ed ogni singolo italiano!

Ascoltaci Mario, ascolta i cittadini italiani, i tuoi concittadini. Le misure economiche e finanziarie da attuare verranno da sé, vedrai.

Berlusconi è fuori gioco, non importa quanto parlerà e criticherà tutto e tutti, non importa sentire e risentire la sua voce e le sue false promesse, ora minacce o consigli del tipo “se ci fossi ancora io al governo…”. Il suo orgoglio imprenditoriale è stata un’arma pericolosa che ha fatto molti danni e, nella migliore delle ipotesi, lo porteranno, finalmente, all’auto-distruzione. Nella peggiore delle ipotesi, invece, qualcuno lo farà senatore.

Non mi sorprenderebbe, caro Mario, che il buon Giorgio desse l’ok per far di Berlusca un senatore a vita. Di senatori, in Italia, ne conosci qualcuno di onesto? Uno? Due? Cinque? Mah, già troppi, Mario, già troppi.

E tu sei onesto, signor Mario Monti?

Caro Monti, il tuo compito è difficile. Devi stare attento ai veri capi e capetti  del governo italiano, i capi famiglia della mafia, della camorra e di tutte le varie luride e meschine varianti. Bastardi. Deboli gradassi, loro che sanno parlare solo con armi e minacce. Feccia. Scorie. Altro che protezione pentiti, da appendere tutti per le palle e lasciarli lì un bel po’, che il sangue gli faccia esplodere la testa dal dolore. Dico sul serio, Mario, si meritano un po’ di tortura tutti i mafiosi, dal tredicenne all’ottantenne. Senza esagerare, chiaramente… noi siamo uomini, non bestie come loro. E tu? Ne sei fuori, vero, dalla mafia e dalla corruzione politica e finanziaria, Mario? Comunque…

Questi capetti dell’Italia, pero ora, aspetteranno… aspetteranno il momento di vendere o comprare un nuovo governo. Poco gli importa chi faccia finta di comandare al Quirinale.

Ti fa paura pensarci, Mario? Non avere paura ma sta’ desto e forte che sei Presidente del Consiglio, rappresenti l’Italia, gli italiani! Capisci che tutto questo non è solo teoria ed un buon stipendio? Capisci che non sono solo parole o storielle da film?

Spero tu capisca. Spero tu voglia capire.

Ricordati Mario, che Silvio era solo la cima di una montagna di menzogne, furti, interessi, vigliaccherie ed immoralità. Siamo arrivati all’apice della peggiore Italia ma lo sai anche tu che si può peggiorare ancora… è il caso di massacrare i tuoi concittadini? No, non lo fare.

Non pensarci come contribuenti, come elementi di un’equazione economica. No! Non pensarci in questo modo o non avrai capito niente neanche tu, come gli altri. Siamo persone, Mario, persone come te che vogliono non solo mangiare, dormire e scopare. Vogliamo vivere degnamente, nel pieno rispetto dei nostri diritti ed essere ripagati del nostro lavoro. Non vogliamo stare a contare i quattrini a fine mese. Perché se lavoriamo, come te, abbiamo diritto ad avere i soldi sufficienti per tutto, come te. Ti senti forse diverso? Non sei italiano, non siete italiani voi politici?

Perché tu ce li hai i soldi, Mario, vero? Non entro nella tua vita privata ma so e sappiamo tutti che anche il più misero dei consiglieri di partito guadagna belle cifre… voi politici, tutti, dovete cominciare ad essere onesti e non fare i conti senza considerare, come avete sempre fatto, i vostri portafogli ed i vostri stipendi. Intoccabili.

Insomma, guadagnate troppi soldi, Mario! Si o no? Sì, sì, te lo dico io che sì e te lo dicono tutti gli italiani: guadagnate da fare schifo ed io, lui, lei, noi operai, impiegati, professionisti, lavoratori, a contar quattrini a fine mese. Non è corretto, non ti pare? No, non è proprio corretto.

Magari riuscissi a capire ed agire di conseguenza, caro Mario. Magari.

Ricordati, sig. Monti, l’importanza di non essere come Berlusconi. Di non pensare come lui. Di non agire come lui. Di non sorridere sempre di tutto e tutti come un imbecille, come lui. Non prenderci in giro, Mario, non prenderci in giro…

Ricordati del passato Mario. Ricordati dei Romani e non seguire il loro esempio. Non voler costruire un Impero, Mario, solo per costruirlo, per dimostrare d’essere forte, potente, il più forte, il più potente… ma per favore, Mario, siamo ancora là a vedere chi ce l’ha più grosso o più duro? Vuoi che ti venga un ictus come a Bossi?

E allora, calma, fai l’economista ma non fare cazzate, fai le cose come si devono fare, pensando a tutti, considerandoci tutti, da un angolo all’altro del nostro Belpaese. Non uccidere, schiavizzare e triclinizzarti comodo comodo come i nostri predecessori. Eh i Romani, i Romani… i libri di storia li hanno resi troppo eroici quei Romani, quando invece pensavano solo a sé stessi. Non va bene, Mario, pensare solo a sé stessi, così non si evolve. Mai! Perché il senso della vita è fare le cose con amore rispettandosi, condividendo e, soprattutto, vedendo, ascoltando, capendo.

Non so se mi stai seguendo, Mario. Spero di sì, ebete certo non sembri.

Ricordati Mario, di fare come Falcone e Borsellino e come tutti coloro che sono morti per dare alle parole onestà, dignità e rispetto una forma, per dare un senso al nostro vivere, alle nostre battaglie contro chi vuole far il male.

Capisci, Mario, capisci che semplice è tutto? Magari lo capissi al volo senza bisogno d’altro.

Ricordati Mario, delle puttane e degli opportunisti, dei figli di papà e dei raccomandati, degli squali della Borsa, degli arrivisti e degli imprenditori che pensano tutto in chiave di costi e guadagni.

La vita non è una partita doppia. La vita è vita. Capisci? Lo spero, alla tua età dovresti averlo capito da un pezzo.

Ricordati dell’importanza di non essere come Berlusconi. Ricordati di non chiuderti nella stanza dei bottoni, non inventare scuse e scappare da noi, non nasconderti, non aver paura di fare cose nuove, proporre soluzioni nuove, idee nuove, obiettivi nuovi, freschi, veri e condivisibili con i tuoi concittadini.

Ricordati di ascoltarci, sempre.

Ricorda di scendere… se mai ti sentissi più in alto (sorrido, ndr) e parlare con noi. Ricordati di non perderti, di non perdere il senso di quello che stai facendo e stai per fare. Stai attento, vigile, sveglio, sincero ed onesto.

Che il tuo governo duri un giorno, una settimana, un mese, un anno, ricordati di tutte queste cose e condividile con chi ti corconda.

Noi, da parte nostra, ricorderemo, ogni giorno, ai nostri figli, l’importanza d’essere onesti.

Matteo Vitiello

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