Firma questa petizione per difendere i tuoi diritti costituzionali!

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Oltre ad essere l’unico quotidiano su carta stampata ad offrire un’informazione libera e senza censura, svincolata da qualsiasi tipo di controllo politico, lobbistico-economico e mafioso, non finanziato con denaro pubblico come ogni altro quotidiano di partito italiano, il Fatto Quotidiano è sempre impegnato a difendere i diritti dei cittadini italiani, mettendo a disposizione di tutti e gratuitamente l’informazione di cui abbiamo bisogno per vivere più coscienti di quello che succede dentro le stanze dei bottoni italiane.

Per questo motivo, vorrei che leggeste e firmaste la petizione “Costituzione, non vogliamo la riforma del P2”, che dev’essere consegnata al Presidente della Repubblica prima che sia troppo tardi, ovvero prima che la Costituzione Italiana, il documento che sancisce i nostri diritti e garantisce il rispetto della democrazia nel nostro Paese, venga cambiata da un gruppetto di politici ipocriti e ladroni, con il solo fine di garantirsi la libertà di fare i propri porci comodi e poter continuare a rubare, mentire e prendere in giro tutti gli italiani, però con la tranquillità di essere protetti da una Costituzione che lo permetta.

Se non siete d’accordo con la petizione, forse avete perso le forze per lottare per i vostri diritti e siete diventati degli ignavi succubi del potere di questi bambocci che vogliono continuare a governarci.

Matteo Vitiello

A:
Parlamento Italiano
Appello ai parlamentari.

Ignorando il risultato del referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un “Premier assoluto”, é ripartito un nuovo e ancor più pericoloso tentativo di stravolgere in senso presidenzialista la nostra forma di governo, rinviando di mesi la indilazionabile modifica dell’attuale legge elettorale.
In fretta e furia e nel pressoché unanime silenzio dei grandi mezzi d’informazione la Camera dei Deputati ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, già approvato dal Senato, di revisione dall’articolo 138, che fa saltare la “valvola di sicurezza” pensata dai nostri Padri costituenti per impedire stravolgimenti della Costituzione.
Ci appelliamo a voi che avete il potere di decidere, perché il processo di revisione costituzionale in atto sia riportato sui binari della legalità costituzionale.
costituzione appelloChiediamo, innanzitutto, che l’iter di discussione segua tempi rispettosi del dettato costituzionale, che garantiscano la necessaria ponderazione delle proposte di revisione, il dovuto approfondimento e anche la possibilità di ripensamento.
Chiudere, a ridosso delle ferie estive, la prima lettura del disegno di legge costituzionale, impedisce un vero e serio coinvolgimento dell’opinione pubblica nel dibattito che si sta svolgendo nelle aule parlamentari.
In secondo luogo vi chiediamo di restituire al Parlamento e ai parlamentari il ruolo loro spettante nel processo di revisione della nostra Carta costituzionale.
L’aver abbandonato la procedura normale di esame esplicitamente prevista dall’articolo 72 della Costituzione per l’esame delle leggi costituzionali, l’aver attribuito al Governo un potere emendativo privilegiato, l’impossibilità per i singoli parlamentari di sub-emendare le proposte del Governo o del Comitato, la proibizione per i parlamentari in dissenso con i propri gruppi di presentare propri emendamenti, le deroghe previste ai Regolamenti di Camera e Senato, costituiscono altrettante scelte che umiliano e comprimono l’autonomia e la libertà dei parlamentari e quindi il ruolo e la funzione del Parlamento.
Vi chiediamo ancora che i cittadini possano liberamente esprimere il loro voto su progetti di revisione chiari, ben definiti e omogenei nel loro contenuto.
L’indicazione generica di sottoporre a revisione oltre 69 articoli della Costituzione, contrasta con questa esigenza e attribuisce all’istituendo Comitato parlamentare per le riforme costituzionali indebiti poteri “costituenti” che implicano il possibile stravolgimento dell’intero impianto costituzionale.
Non si tratta di un intervento di “manutenzione” ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all’arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari.
Chiediamo che nell’esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell’articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realtà politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realtà, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l’indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell’articolo 138.
Vi chiediamo infine di escludere dalle materie di competenza del Comitato per le riforme costituzionali la riforma del sistema elettorale che proprio per il suo significato politico rilevantissimo ha un effetto distorsivo nell’ottica della revisione costituzionale.
E’ in gioco il futuro della nostra democrazia.
Assumetevi la responsabilità di garantirlo.

Alessandro Pace, Gianni Ferrara, Paolo Caretti, Gaetano Azzariti, Michela Manetti, Don Luigi Ciotti, Lorenza Carlassare, Alberto Lucarelli, Raniero La Valle, Claudio De Fiores, Paolo Maddalena, Cesare Salvi, Massimo Siclari, Massimo Villone, Silvio Gambino, Domenico Gallo, Antonio Ingroia, Beppe Giulietti, Antonello Falomi, Paolo Ridola, Francesco Bilancia, Roberto Borrello, Marco Ruotolo, Gianni Serges, Raffaele D’Agata, Mario Serio, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero.
Cordiali saluti,
[Il tuo nome]

Per firmare la petizione, cliccate su questo link: http://www.change.org/it/petizioni/costituzione-non-vogliamo-la-riforma-della-p2-firma-l-appello


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