London’s burning! Guerriglia a Tottenham, Londra in fiamme

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“Di chi sono le strade? Le nostre strade!”. Alle 20.30 di questa notte del 6 agosto, è scoppiata la violenza nel quartiere di Tottenham, nella zona nord di Londra. Due macchine della polizia ed un autobus in fiamme, decine di negozi svaligiati e pestaggi per strada. I manifestanti, circa 150 persone, la maggior parte teenagers, hanno deciso di dar sfogo alla propria rabbia per le strade della city della regina, al grido di “vogliamo risposte” e “le strade sono nostre”.

Tutto è cominciato poco dopo le 20.00, quando un gruppo di manifestanti si sono radunati di fronte alla centrale di polizia di Tottenham, per protestare contro l’uccisione del giovane Mark Duggan, membro della comunità nera del quartiere, ammazzato per mano di un poliziotto lo scorso giovedì 4 agosto.

Alle 20.30 ora locale, dalla folla sono cominciati  a partire dei petardi-missile contro alcune autopattuglie della polizia, che si trovavano parcheggiate fuori dalla caserma, poi spinte in fiamme nel mezzo della Tottenham High Street, per bloccare il traffico.

La polizia ha cercato di riprendere il controllo dell’area ma i manifestanti si sono dimostrati particolarmente violenti e decisi a non fermarsi. Hanno deciso di dare fuoco ad un autobus, di svaligiare vari negozi della zona (soprattutto gioiellerie, negozi d’elettronica e supermercati, ndr), per poi incendiarli.

Scene da guerriglia: giovani correndo per le strade con televisori rubati e carrelli del supermercato pieni di tutto quello che hanno potuto arraffare, automobili della polizia ed un autobus a due piani in fiamme, sirene di decine di ambulanze e grida di rabbia per le strade. Dal centro di Londra arrivano i rinforzi, elicotteri e agenti di polizia a cavallo, cercando di arginare la rivolta.

Gli agenti ricorrono anche ai cani polizia ed in risposta i rivoltosi sciolgono a loro volta i propri cani. Gli scontri proseguono con violenza. Decine di poliziotti si trovano già in ospedale.

Un residente affacciatosi su Tottenham High Street ha denunciato d’aver visto i manifestanti attaccare anche alcune persone  a bordo strada, semplici passanti accorsi per cercare di capire cosa stesse succedendo. Un giovane è stata picchiato perché intento a registrare un video con un cellulare ed un altro perché stava parlando con un pompiere.

La rivolta è la risposta della comunità nera all’uccisione del giovane Mark Duggan (nella foto a lato, ndr). Un uomo di 53 anni, identificatosi con il nome di Nikki e spacciatosi per un amico di famiglia della vittima ha dichiarato: “gli amici ed i parenti di Mark hanno organizzato la protesta per chiedere giustizia per la famiglia Duggan. Sono scesi in strada per dimostrare che non sono contenti di come siano andate le cose. Mark non era violento. Sì, era coinvolto qualcosa ma non era una persona aggressiva, non aveva mai fatto del male a nessuno”.

Lo scorso giovedì, il giovane Mark Duggan fu raggiunto da un proiettile ed ucciso in seguito ad un confronto a fuoco con gli agenti del commando Trident, un’unità speciale della polizia metropolitana di Londra, che lotta contro il crimine armato dalla comunità nera londinese.

Matteo Vitiello  

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AGGIORNAMENTO: LUNEDÍ 8 AGOSTO

Oggi gli scontri si sono spostati nei quartieri londinesi di Brixton, Hackney, Lewisham, Peckham, Clapham, Croydon e Ealing

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