“Anonplus” di Anonymous, un progetto di social network anonimo

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“Benvenuto su Anonplus. Questo sarà il tuo futuro. Questo sarà il nostro futuro. Oggi, ti diamo il benvenuto a cominciare di nuovo… [...] Benvenuti alla Rivoluzione – un nuovo social network dove non c’è la paura… della censura… dell’oscuramento… né dell’impedimento. [...] Non ci sarà più oppressione. Non ci sarà più tirannia. Noi siamo le persone e noi siamo Anonymous. Siamo arrivati”. [tratto dall'introduzione del sito Anonplus - oggi ANON NEWS]

Il buon vecchio Guy Fawkes sarebbe orgoglioso di questi giovani attivisti, che combattono l’attuale regime capitalista e portano avanti quello spirito rivoluzionario, per il quale il vero V per Vendetta fu sepolto nella Londra del 1600. Fatta icona della faccia di quell’uomo che morì torturato, impiccato e squartato in piazza per ciò in cui credeva, il movimento Anonymous si sta evolvendo, slegando il suo nome dal semplice sinonimo di hackers e svelando all’opinione pubblica che non si tratta solo di “pirati informatici” ma di un gruppo eterogeneo di professionisti dell’informazione, giornalisti, designer ed esperti informatici.

Anonplus è un progetto di social network anonimo, presentato lo scorso 16 luglio 2011 dalla piattaforma di giornalismo investigativo Presstorm Media, in collaborazione con il controverso movimento Anonymous. Il progetto è nato dal sito YourAnonNews, in risposta alla censura di quest’ultimo da parte di Google+, per pubblicazione di contenuti “scomodi”. Il gruppo di attivisti della libera informazione hanno quindi deciso di creare la propria “piattaforma che difenda la libertà d’espressione, un social network che non tollera l’oscuramento la censura o l’oppressione. Anonplus è un social network che consentirà una comunicazione aperta di idee; è, essenzialmente, il dashboard degli attivisti”. [fonte: Presstorm Media e Anonplus]. Anonplus è un social network di nuova generazione dove si potranno caricare foto, video e documenti: è basato su un sistema di connessioni peer to peer, che utilizza un linguaggio criptato per assicurare la protezione dei dati. [informazioni dettagliate qua: PhilipBrennan.net]

Anonplus non è una chat o un forum per hackers ma una vera e propria rete sociale aperta a tutti, creata per diffondere informazione incensurabile e consentire a tutte le persone di conoscere quelle verità difficilmente leggibili altrove. La piattaforma è, inoltre, solo la prima parte di un progetto ben più ampio, che prenderà il nome di Anonymous.Edu (il progetto è attualmente in uno stato embrionale, ndr), un’Università virtuale open-source, che consentirà a chiunque lo voglia di formarsi senza dover pagare le ormai salatissime ed inaccessibili tasse universitarie.

Dopo Wikileaks, i blogger cinesi in prigione, mentre in Italia ci si sta scannando per sapere quante decine di milioni di euro prendono i politici al mese, scambiando informazioni attraverso Twitter, Facebook e blog sulla Casta di Montecitorio (di quante ulteriori evidenze avrete bisogno prima di indignarvi seriamente e scendere in piazza e fare qualcosa? ndr), le cose continuano a fare il loro corso naturale… e non ci sarà giudice o garante, politico od avvocato a fermare il fiume in piena che sta portando questa società faccia a faccia con la propria evoluzione: “l’era delle pecore è finita”. [Presstorm Media]

Con l’obiettivo di rendere tutti Anonymous, senza diventare, beninteso, hackers, il progetto Anonplus si ripropone portavoce dei valori per cui combatteva il leader anarchico “V” nelle tavole di Alan Moore. La maschera di “V” è ancora il simbolo, dopo più di 400 anni, della lotta dei cittadini contro i soprusi dei regimi democratici d’Europa, d’America e di tutto il mondo.

In merito a questo personaggio, il suo creatore Alan Moore, in un’intervista datata 2005, disse: “la questione centrale è questa: questo ragazzo è giusto? O è un pazzo? Scrivendo V per Vendetta, non volevo dire alle persone cosa debbano pensare, voglio solo dire di pensare e considerare alcuni di questi piccoli elementi, che tuttavia ricompaiono con regolarità lungo il cammino della storia dell’uomo”.

La faccia di Fawkes, ripresa prima da Moore ed oggi icona dell’attivismo contro il sistema capitalista è il simbolo di una guerra in corso, una guerra contro un sistema politico-economico subdolo e persecutore, un sistema allontanatosi talmente tanto dalla morale, dall’etica umana e dai valori fondamentali del rispetto, della condivisione e della fratellanza, che non rappresenta più nessun cittadino e che promuove solo l’impero dell’ego, del vizio, della competizione e del denaro.

Ma cosa sta succedendo al mondo?

Negli ultimi decenni, dopo gli scandali dell’era fascista e comunista e l’apoteosi della perversione nazista, politici, banchieri e mass-media si siano evoluti per riuscire a comandare il popolo in una nuova forma, più delicata, più user-friendly, per fotterci e fregarci, in parole povere, attraverso la persuasione, senza troppo trambusto. Oggi non ci sono il Duce, Hitler o Stalin che gridano dalla finestra cosa fare, oggi è ancora peggio. È l’era dei politici sorridenti, dei bilanci sociali, delle banche “tutto attorno a te”, che ti entrano in casa con la scusa di coccolarti e lentamente, ogni giorno, ti derubano, ti uccidono e creano leggi per rendere il tutto “legale” o “legittimo”: fanno finta di ascoltarti e rispettarti, mentre ti pugnalano a tradimento.

È altrettanto palese, però, che queste persone di potere si sono dimenticate che i cittadini evolvono a loro volta, esponenzialmente e con forza contraria alla loro, è una questione di fisica elementare. Quindi, nonostante la maggior parte di questi signorotti della politica, delle banche e degli organismi comunitari pensano che la maschera sorridente di V sia una barzelletta di quattro giovani hackers, che vogliono giocare a fare la rivoluzione, si sbagliano.

Quello che devono temere queste persone, che hanno perpetrato per anni l’ingiustizia in tutte le forme possibili e continuano a censurare, disinformare e massacrare la vita degli onesti cittadini attraverso furti e menzogne, è chi sta dietro alla maschera di Guido Fawkes.


Matteo Vitiello