Il vaccino anti-HIV funziona

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Il vaccino anti-HIV sta funzionando. Il premio Nobel per la medicina, l’immunologa francese Françoise Barré-Sinoussi (2008) che, assieme a Luc Montagnier, scoprì il virus HIV, è ottimista. Attualmente è in corso uno studio di fase II del Vaccino HIV-1 TAT, messo a punto in Italia, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nel comunicato ufficiale, gli scienziati parlano dei risultati ottenuti su 87 pazienti, di età compresa tra i 18 ed i 58 anni. Questo il link ai risultati dello studio terapeutico.

Il Centro Nazionale Aids conduce ricerche sui vaccini contro il virus da oltre dieci anni, concentrando le proprie attività su candidati vaccinali che utilizzano la proteina TAT come antigene. Ad oggi, il vaccino è stato sperimentato con successo in studi pre-clinici e ne sono state confermate sia la sicurezza che l’immunogenicità in sperimentazioni cliniche di fase I. Attualmente è in corso uno studio di fase II di tale vaccino.

Il vaccino terapeutico agisce colpendo la proteina TAT, il motore che permette al virus HIV di replicarsi e diffondersi nell’organismo.

La sperimentazione, coordinata dalla ricercatrice ISS Barbara Ensoli, è in corso in 11 centri ed è stata finanziata con 13 milioni di euro. “Aiuta e rigenera il sistema immunitario – ha spiegato la dott.ssa Ensoli – abbiamo visto che il vaccino arriva dove i farmaci si fermano. I farmaci antiretrovirali riducono il numero delle particelle di virus in circolazione ma non riescono ad azzerarle. Il virus continua ad essere presente, costringendo il sistema immunitario a rimanere in un continuo stato di allerta. Il nuovo vaccino sembra riportare il sistema immunitario verso uno stato di equilibrio. A quarantotto settimane dalla somministrazione del vaccino i parametri continuano a migliorare, sembra che riusciamo a bloccare il danno. In tempi molto rapidi, abbiamo ottenuto risultati statisticamente significativi”.

“Gli indizi da seguire ci sono – ha detto il premio Nobel Françoise Barré-Sinoussi, lo scorso 5 novembre all’incontro promosso dall’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) – recenti risultati hanno identificato alcuni dei rifugi dove l’HIV si nasconde, suggerendo nuovi bersagli terapeutici. La sfida è tradurre queste conoscenze in un vaccino, che verosimilmente non sarà preventivo ma terapeutico. La soluzione è più vicina di quanto crediamo, esistono piccole percentuali di pazienti infettati dal virus che, senza l’aiuto di farmaci, non sviluppano l’Aids. Dobbiamo capire quali meccanismi hanno naturalmente sviluppato, e replicarli con un vaccino”.

Il prossimo obiettivo è arrivare a vaccinare 160 volontari e, come appella il presidente ISS Enrico Garaci, servono altri fondi per la ricerca. Forza politici, Berlusconi e amici, distribuite i soldi dei vostri stipendi e dei vostri patrimoni multimilionari ai ricercatori. Cominciate a farlo, non l’avete mai fatto e sarebbe ora di prendere coscienza. I soldi ci sono e la ricerca medica non deve chiedere, è un obbligo della Nazione e quindi di ogni singolo uomo politico italiano non lasciare mai senza fondi economici la scienza e la ricerca.

Matteo Vitiello