Basta con sceicchi e benzina. Ecco il carburante da fotosintesi

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È piena tormenta petrolifera. Sono giorni in cui non si parla d’altro che del prezzo della benzina e dei beduini misogini col capo bendato, Ray-Ban e manie di grandezza. Sono tempi duri per noi, buona gente, che accendiamo la tv e ci troviamo ad ascoltare le minacce di tipi vestiti con lenzuola, ciabatte e kefiah, personaggi che vogliono comandare il mondo solo perché sottoterra, nel mezzo dei deserti, che dicono essere loro, scorre il buon vecchio e nero petrolio.

Non scoraggiatevi se anche oggi avete regalato al Mahmoud di turno altri cinquanta euro di benzina per riempire mezzo serbatoio, sorridete e pensate che il futuro sarà bellissimo! Prendete una boccata d’aria e leggete questo articolo.

La benzina è diventata obsoleta e presto sarà utilizzata solo dai mafiosi per darsi fuoco tra loro. Con un po’ di fortuna, e non troppo tempo, anche questa generazione di sceicchi senza piombo si convertirà in fumo (tossico, ndr) ed  il vento se li porterà via. Rifiuti, scarti di combustione di una società umana in evoluzione.

Prima di presentarvi l’innovazione scientifica e tecnologica che sta sviluppando la statunitense Joule Unlimited, permettetemi di dire ancora una cosa sui signori del petrolio. È gente che adora Allah ed il petrolio, meglio detto, il petrolio ed Allah. Insomma, mettetevi l’anima in pace, fin tanto che saranno vivi, il prezzo della benzina crescerà e crescerà e non ci sarà tregua per noi, povera gente, che andiamo in macchina a lavorare in cinque o sei per spendere di meno.

E mentre è in corso la corsa a spillarci gli ultimi quattrini (che poi sono milioni e milioni, ndr), la mano morta di questi beduini, figli di meretrice, sta già palpando l’appetitoso corpo della nuova generazione di carburanti. Come? Con il solito vecchio trucco, i soldi. Tra una squadra di calcio ed una compagnia aerea, decidono di sponsorizzare ricercatori e centri scientifici, per poi venire a reclamare la torta.

Quindi: occhio allo sceicco che finanzia oggi per esigere il comando delle risorse domani e riempirsi di soldi, per continuare con la propria grassa ed inutile vita, tra nuove meretrici, nuove violenze e nuovi soprusi. Allah li punirà? Ma vaff…

Parliamo ora di cose serie.

Idrogeno e carburante da fotosintesi tra qualche tempo sostituiranno definitivamente diesel e benzina. Pensavate che i vostri nipoti avrebbero continuato a guidare una Punto a benzina? Dai, un po’ di lungimiranza, ormai le macchine d’oggi sono già diventate carrozze d’altri tempi.

La Joule Unlimited vuole cominciare a commercializzare una tecnologia che usa microorganismi per convertire la luce del sole ed il diossido di carbonio in combustibile liquido. L’azienda afferma che i propri batteri modificati geneticamente saranno capaci di produrre, in maniera continua ed efficiente, etanolo a prezzi ridottissimi: circa a 25centesimi il litro e 24 cent/litro per il diesel.

Grazie ad una donazione di 70 milioni di dollari (massimo riserbo sull’identità dell’autore dell’investimento… ahia, cosa c’avrà da nascondere??, ndr) l’azienda si è decisa ad affrontare la seconda fase dello sviluppo della propria tecnologia: passare dalla pianta pilota in cui opera attualmente, alla produzione su piccola scala nella cittadina di Hobbs, nel New Mexico.

Veniamo alle note tecniche. La Joule ha costruito un macchinario, denominato Solar Converter, nel quale viene fatto scorrere una sorta di brodo composto da acqua salubre e nitrogeno con bolle di diossido di carbonio, che circolano all’interno di stretti pannelli trasparenti. All’interno del conversore, i microorganismi modificati usano l’energia del sole per convertire l’acqua ed il gas in etanolo od idrocarburi paraffinici. L’obiettivo di questa impresa è di produrre 95mila litri di etanolo per ogni 4mila metri quadrati di terra in un solo anno. “Nonostante attualmente ci troviamo ad un 60% dal nostro obiettivo, la nostra produttività è enormemente maggiore di quella dell’etanolo cellulosico – afferma il dr. Dan Robertson, vicepresidente della Joule Unlimited – i combustibili cellulosici hanno un rendimento di 7.500/11.000 litri per 4.000 m all’anno”.

Un conclusione morale a quanto detto: lo sviluppo delle tecnologie che ci permetteranno di ricavare nuovi combustibili e nuove fonti d’energie rinnovabili, dovrà andare di pari passo con lo sviluppo dell’etica delle persone che le producono, le gestiscono e le utilizzano. Semplice. Questo, al di là di qualsiasi grande scoperta ed innovazione, è il grande reto innovativo dell’età contemporanea.

Poco importa se un giorno le macchine voleranno o la bio-tecnologia creerà nuove generazioni di allegri ed onniscenti cyborg. Fino a quando ci saranno idolatri di Mahmud Ahmadinejad, politici per mentire e banchieri per rubare… non parlate di evoluzione. Non parlate di sviluppo, fintanto che non si sviluppino, innanzitutto, mentalità e coscienza collettiva. L’evoluzione e l’innovazione tecnologica, le scoperte e la scienza non sono niente se dietro ad essa non ci sono uomini veri, responsabili e saggi, che conoscono il valore del rispetto, della condivisione ed il senso della vita. Ad oggi, Gennaio 2012, viviamo ancora deambulando, tra sciacalli e sceicchi.

Matteo Vitiello


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