Sì, la Rivoluzione!

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AGGIORNAMENTI

25 Febbraio 2011:  rivolte in Corea del Nord

27 Febbraio 2011: rivolte in Cina

Tempo di rivoluzione. La forza dei cittadini oppressi di tutto il mondo sta cominciando a sfogarsi e nessuno la può fermare. No, nemmeno la bruta violenza di pistole e mitra. Gli ideali per cui questa gente è scesa in piazza non muoiono a pistolettate e quando le pallottole finiscono, ci saranno ancora più persone in piedi, a migliaia, ancora più forti.

Tunisia, Egitto, Yemen, Iran, Lybia, Algeria, Iraq, Giordania, Bahrain. Tutte le proteste che stiamo vedendo in questi giorni, noi, comodamente seduti sulla poltrona di casa, sono un unico grande avvenimento, che dovrebbe far svegliare anche l’italiano più assopito dal gossip politico in cui è sommerso quotidianamente e di cui si nutre passivamente. I cittadini di questi Paesi, oppressi dalla tirannia e governati con malvagità durante decenni, vogliono essere liberi e rispettati ed in questi giorni stanno unendo le loro forze, uno per uno, facendo germogliare un seme.

Il loro cammino è in corso, mentre io sto scrivendo e mentre tu starai leggendo, un’altra pietra sarà lanciata con tutta la forza da uno di loro, il più lontano possibile, con rabbia e con gioia. La gioia di ribadire alcune cose fondamentali: siamo uomini liberi, con una vita che dev’essere rispettata dagli altri, con il diritto ad avere una famiglia ed un Paese libero da ogni tirannia, in cui poter condividere le idee e far crescere i propri progetti.

Queste rivoluzioni sono solo l’inizio di una nuova era.

Con la volontà di esprimere la forza, la coscienza e la libertà, gli uomini e le donne che stanno protestando per il loro bene, quello delle proprie famiglie ed il proprio Paese, stanno dando l’esempio di quello che è l’uomo oggi. Un uomo rimasto oppresso dalla tirannia per anni ed anni, che ora ha detto basta e che vuole riprendersi la vita.

Dall’altro lato ci sono le forze maligne della tirannia e di chi la spalleggia, pochi uomini ma ben armati.

Tutt’attorno ci sono quelli che mi fanno più paura: i depressi benestanti dei Paesi ricchi o semi ricchi d’Europa, America ed Asia, quelli che si accontentano di quello che gli si dà, come sorci in gabbia, quelli che fanno il loro dovere e che da qualche generazione si sono dimenticati quali sono i diritti e le vere responsabilità di cittadini e uomini liberi. Insomma, dove l’oppressione è stata violenta e diretta, ora le pietre si stanno lanciando con forza. Dove il potere della tirannia si è mascherato da sistema economico terrorizzante e sistema politico sorridente, cioè in tutti gli stati che si fanno chiamare i Grandi, le persone sono diventate fantasmi depressi e deprimenti, senza forza, né ambizioni, né coraggio.

A tutte queste persone, sia alle deboli, spaventate ed ingannate, che alle arrabbiate, sfruttate e torturate, è dedicata questa rivoluzione.

Matteo Vitiello

Da leggere:

Protests in Middle East and North Africa

They didn’t run away. They faced the bullets head-on

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=DYWruCI13rE]

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=TEPGTrhI72E]