Si vive più di armi che di pane

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I prezzi globali del cibo sono aumentati del 36% rispetto al 2010 e continuano a crescere. Oggi, circa 1,2 miliardi di persone vivono in estrema povertà e muoiono di fame. (fonte: Banca Mondiale, Food Price Watch 2011)

Nei Paesi “ricchi e democratici” , dal 1974 gli sprechi di cibo sono aumentati del 50%: in Gran Bretagna si gettano ogni anno 18 milioni di tonnellate di cibo ancora consumabile, in Svezia il 25% del cibo acquistato e negli Stati Uniti il 40%.  Ogni anno in Italia si perdono 20 milioni di tonnellate di cibo, uno spreco sufficiente a sfamare 44 milioni e mezzo di individui. I supermercati gettano annualmente circa 109 mila tonnellate di cibo commestibile (questo è solo quello che dichiarano…, ndr). Se consideriamo il consumo di acqua usata per coltivare il cibo che poi si butta, lo spreco ammonta a 5,3 miliardi di metri cubi. Con la stessa quantità d’acqua in Kenya si disseterebbero tutti gli abitanti per 270 anni. [Presidente della commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo De Castro].

Vi fa piacere sapere che, mentre un quarto della popolazione del mondo si ribella contro i dittatori, un altro quarto muore di fame, un terzo lavora duro nei regimi democratici, l’ultimo quarto, che comprende tutti i politici ed i politicanti, se ne frega di tutto e prende in giro tutti gli altri?

Mentre la situazione sta peggiorando ogni giorno di più, quest’ultimo quarto di popolazione mondiale, la più piccola e la più bastarda, aumenta il prezzo del cibo, vende armi, specula sulle vite delle persone, divide le persone in ribelli e pecore e continua a fare convegni e congressi inutili, a stringere mani, promettere soluzioni e partecipare a bei banchetti, con prodotti tipici e champagne.

Dimenticavo il clero, il Papa, i vescovi e tutti gli altri, che dire di loro, semplicemente, predicano bene e razzolano male.

Poi ci sono i re e i principi delle monarchie, che spendono milioni per celebrare le proprie nozze da favola. Qualcuno di loro se ne va a Israele a parlare di pace, un altro in Africa un paio di giorni… per il resto, se ne stanno seduti nelle proprie dimore reali a non fare un bel niente.

Il loro nobile compito, invece, sarebbe quello di stare in prima linea a combattere soprusi e violenze, i giovani principi dovrebbero dare il buon esempio quali nuove generazioni di “potenti”, dando almeno metà del loro patrimonio alle ONG che lottano ogni giorno per non far morire di fame nessun altro bambino, anziano o uomo di mezza età.

No, non fanno così, loro ridono, banchettano e scherzano, si sposano e vanno in viaggio di nozze in un Paese tranquillo, dove non c’è nessuna rivolta ad infastidirli, nessun grido di disperazione e di fame a svegliarli nel cuore della notte, nessun ribelle o mendicante che li ricordi come sia ridotto il mondo fuori dalle mura dei loro castelli luccicanti e profumati.

Nessun problema, direte, sono fatti loro. No, non sono fatti loro, perché sono re e regine, politici e governanti e la missione di questo quarto di popolazione è pensare agli altri e non a sé stessi.

Loro sono i primi a dover dare l’esempio e cominciare un nuovo cammino, sotto l’insegna di una filosofia di vita basata sul servizio-al-prossimo e non sul servizio-a-sé-stessi.

Matteo Vitiello




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Over one billion tonnes of food wasted a year (News.com.au)

Cutting food waste to feed the world (FAO)